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Confcooperative Modena

Lambrusco: 50 anni di doc al Museo Enzo Ferrari

È parte integrante della cultura, storia e tradizioni emiliane, di cui racconta la natura allegra, conviviale e briosa. È il Lambrusco: un vino che, sotto un unico nome, racchiude un’ampia gamma di interpretazioni e denominazioni, alcune delle quali sono nate oltre 50 anni fa. Ed è proprio a questo importante traguardo raggiunto dalle più storiche doc tutelate dal Consorzio Tutela Lambrusco che è dedicato l’evento in programma oggi – venerdì 31 marzo – in una location di prestigio: il Museo Enzo Ferrari a Modena.

L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Modena e in collaborazione con Piacere Modena, la Fondazione Casa di Enzo Ferrari – Museo e con il supporto di Modena a Tavola. A ideare e realizzare i piatti serviti in occasione della serata saranno i tre chef Emilio Barbieri (Ristorante Anna), Stefano Corghi (Ristorante Il Luppolo e L’Uva e Osteria Santa Chiara) e Andrea Medici (Ristorante Osteria in Scandiano).

«Aver raggiunto e superato i 50 anni dal riconoscimento delle più storiche doc del Lambrusco è un bel traguardo – commenta Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco – È una storia che, prima di tutto, ci teniamo a celebrare insieme ai nostri produttori. Sono loro i principali protagonisti di questo percorso».

Sono in tutto 70 le cantine, del Modenese e del Reggiano, facenti parte dell’attuale Consorzio Tutela Lambrusco. Di dimensioni diverse, dai piccoli produttori alle cooperative, essi rappresentano ben sei denominazioni, di cui quattro nate oltre 50 anni fa: Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC e Reggiano DOC.

Dai vini più freschi e immediati a quelli più ricchi e strutturati, il Lambrusco è un vino caratterizzato da una grande versatilità. Una caratteristica dovuta sia all’ampio ventaglio di vitigni (dodici), appartenenti alla famiglia di uve, ma anche ai diversi metodi e tipologie produttive. Specialmente negli ultimi anni, infatti, in aggiunta al frizzante che ne è senza dubbio la declinazione più diffusa, si sono affermati gli spumanti Metodo Charmat e Metodo Classico, così come vini Lambrusco prodotti con rifermentazione in bottiglia.

«Con lo sguardo siamo già proiettati ai prossimi 50 anni – continua Biondi –

Se è importante celebrare i traguardi, lo è altrettanto restare al passo con i tempi e capire come comunicare al meglio e promuovere l’identità e le peculiarità dei nostri vini negli anni a venire, dialogando con un pubblico sempre più attento, informato ed esigente.

Per farlo al meglio è essenziale un costante confronto tra generazioni. Per questo ci teniamo che i produttori più esperti così come le giovani leve possano avere spazio e voce nelle iniziative promozionali, lavorando fianco a fianco per rafforzare l’immagine del Lambrusco in Italia e nel mondo».

A proposito di promozione, subito dopo l’appuntamento al Museo Enzo Ferrari andrà in scena la manifestazione di riferimento in Italia per vini e distillati: Vinitaly.

In programma da domenica 2 a mercoledì 5 aprile, vedrà la partecipazione del Consorzio Tutela Lambrusco insieme a quindici cantine che esporranno all’interno dello spazio collettivo nel padiglione 1, stand B3-C3 di Veronafiere.

Qui, grazie a tre masterclass di esperti del settore (Filippo Bartolotta, wine educator, e Gabriele Gorelli, unico Master of Wine in Italia) operatori e professionisti di tutto il mondo potranno approfondire il variegato universo dei vini Lambrusco.

Per ulteriori informazioni: www.lambrusco.net e la news dedicata a Vinitaly www.lambrusco.net/news