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Confcooperative Modena

Milza nuovo coordinatore Tavolo regionale imprenditoria

Il Tavolo regionale dell’imprenditoria (Tri) ha un nuovo coordinatore:

è Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna e attualmente anche di Alleanza Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna.

Cinquantotto anni, piacentino, amministratore delegato di una cooperativa di servizi logistici, Milza riceve il testimone da Tommaso Leone, presidente di Confcommercio Modena, che ha coordinato il Tavolo negli ultimi due anni e mezzo in rappresentanza di Confcommercio Emilia-Romagna.

Il passaggio di consegne è avvenuto nei giorni scorsi a Bologna nella sede della Regione alla presenza del presidente Stefano Bonaccini.

Il coordinatore uscente Leone ha sottolineato come i due anni e mezzo del suo incarico siano stati «fortemente caratterizzati da eventi imprevedibili e straordinari, che non sono però riusciti a spezzare quella capacità tutta emiliano-romagnola di stare insieme, stringersi ancora di più e lavorare compatti verso obiettivi condivisi. La Regione, per quanto possibile, ci ha accompagnati in questo percorso, con la sensibilità di chi comprende le ragioni altrui e distingue i ruoli».

«Il Tavolo regionale dell’imprenditoria – ha dichiarato Milza – fornisce il proprio contributo per semplificare la rappresentanza economica e limitarne la frammentazione, senza per questo sostituirsi alle singole associazioni di categoria e alle rappresentanze economiche settoriali, bensì valorizzandone le specificità e potenziandone le istanze in una visione armonica e coerente dello sviluppo regionale».

Sono 14 le associazioni (tra le quali Confcooperative) riunite nel Tri, a fronte di un tessuto imprenditoriale che tra piccole-medie imprese e cooperative conta oltre 300 mila imprese (il 75,5% di quelle attive in Emilia-Romagna) con quasi 1,3 milioni di addetti (69% a livello regionale).

«Numeri molto significativi che, – ha sottolineato Milza – rendono evidente il ruolo strategico e propositivo che è chiamato sempre più a ricoprire il Tavolo regionale dell’imprenditoria, come luogo di mediazione e sintesi delle istanze di quel tessuto imprenditoriale che rappresenta il motore di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio regionale.

È necessario che la voce delle imprese sia sempre più ascoltata dalle istituzioni regionali, anche valorizzando gli sforzi per semplificare la rappresentanza.

Il Tavolo regionale dell’imprenditoria dà voce in maniera unitaria a una pluralità di associazioni molto diverse tra loro, sia per modello di impresa che per settori, ma unite dalla volontà di promuovere una sintesi che rafforzi le istanze delle imprese. Abbiamo il dovere di ricordare ai nostri interlocutori che il Tri non è una singola organizzazione e per questo chiede di essere riconosciuta per il ‘peso’ delle tante associazioni che rappresenta».

Il neo-coordinatore si è poi soffermato sul Patto per il Lavoro e per il Clima, precisando l’apprezzamento del Tri per il metodo e gli obiettivi in quanto rappresenta una formidabile sede di confronto e concertazione.

«Tuttavia questa sede – ha aggiunto Milza – rischia di essere a volte troppo ampia e diluire eccessivamente le istanze e proposte avanzate dalle associazioni imprenditoriali rispetto a quelle di altri soggetti.

Per questo chiediamo alla Regione di stabilire un diverso rapporto con i corpi intermedi della società, che vada oltre il mero confronto formale, anche sperimentando nuove forme di autentica partecipazione al di là delle modalità consultive garantite dalle normative».

Sono quattro i temi prioritari su cui agire, a partire dalle politiche ambientali che, ha specificato Milza, «devono tenere conto della loro ricaduta sul tessuto imprenditoriale e della sostenibilità economica, perché le imprese vanno accompagnate e incentivate in maniera graduale a ridurre l’impatto delle loro attività, senza interventi punitivi».

Sul fronte del bilancio regionale, Milza ha riconosciuto l’impegno della Regione a non aumentare la pressione fiscale e coprire i costi aggiuntivi della sanità, plaudendo anche all’avvio della cabina di regia per l’attuazione del Pnrr.

Riflettori puntati, poi, sui fondi strutturali europei, che vanno destinati prioritariamente al sistema imprenditoriale, altrimenti si rischia di non concretizzare un enorme potenziale e vanificare lo sforzo della Regione in sede di accordo di partenariato.

«Da questo punto di vista, la rete dei cluster non sia una sede deputata alla concertazione, in quanto le imprese che vi partecipano costituiscono soltanto uno spaccato molto parziale della realtà imprenditoriale regionale», ha ricordato Milza, che sull’energia ha proposto un fondo per l’abbattimento degli interessi con eventuali risorse di controgaranzia messe a disposizione da altri soggetti pubblici e privati

Il nuovo coordinatore del Tavolo regionale per l’imprenditoria ha espresso infine soddisfazione per la legge regionale sulle comunità energetiche rinnovabili (Cer) insistendo sulla necessità di promuovere un modello di comunità energetica virtuoso e non speculativo, effettivamente ispirato a principi di mutualità interna ed esterna.