
Parmigiano Reggiano a New York per il Summer Fancy Food Show
Il Consorzio Parmigiano Reggiano partecipa al Summer Fancy Food Show, la principale fiera americana dedicata al mondo del food&beverage che si conclude il 27 giugno a New York.
Le attività prevedono incontri con i partner commerciali per condividere strategia e attività 2023 nel più rilevante mercato al mondo dopo quello italiano, cresciuto nel 2022 del 8,7% a volume, importando oltre 13.900 tonnellate di Parmigiano Reggiano per un valore stimato di circa 200 milioni di euro.
Il mercato americano è anche, soprattutto in termini di potenziale di sviluppo, quello che offre maggiori opportunità per l’aumento della domanda nei prossimi anni. I consumi di “hard cheese” sono, in volumi assoluti, i più importanti nel mondo e la quota di Parmigiano Reggiano è stimata nel 5%.
Obiettivo strategico, quindi, è aumentare la copertura nelle famiglie che esprimono interesse per le produzioni di qualità, che potrebbe portare nel medio termine a consumi non lontani da quelli italiani (ovvero moltiplicando per quattro quelli attuali degli Usa).
Per l’intera durata della fiera è presente il brand Ambassador Michele Casadei Massari (chef del ristorante Lucciola di Manhattan) che, declinando il Parmigiano Reggiano nelle sue diverse interpretazioni, mostra la versatilità del prodotto in piatti tipici tradizionali di altri paesi del mondo.
Al Sffs si parla anche dei marchi dop, con particolare attenzione alle azioni necessarie a tutelare la trasparenza dell’offerta ai consumatori. I marchi distintivi delle produzioni d’origine devono infatti rendere più efficace la loro identificazione negli scaffali e nei banchi dei retailer. In tale direzione stanno operando le politiche di marketing del Consorzio.
«Partecipare al Sffs di New York rappresenta per noi un il simbolo di una presenza negli Stati Uniti che è diventata quotidiana – dichiara il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli – Lavoriamo ogni giorno per creare le basi solide di una crescita che deve essere capace di soddisfare i bisogni di almeno 60 milioni di potenziali consumatori, secondo una ricerca che presentammo l’anno scorso proprio a New York».