Parmigiano Reggiano: bene il terzo trimestre, modifiche allo statuto
Crescono ancora le vendite di Parmigiano Reggiano.
Dopo aver chiuso un 2021 positivo, con un giro d’affari al consumo pari a 2,7 miliardi di euro, nel 2022 il Consorzio di tutela registra – rispetto ai primi nove mesi del 2021 – un incremento delle vendite totali del 2,9% (95.079 tonnellate contro 92.366 tonnellate), con un aumento dei volumi anche nei mercati internazionali, che crescono dell’1,3% (43.887 tonnellate contro 43.331).
Segno positivo anche per le vendite nel mercato italiano: +4,4% (51.191 tonnellate contro 49.035), grazie alla ripresa del canale della ristorazione e delle vendite dirette che aumentano del 4% (10.990 tonnellate contro 10.570 tonnellate).
I dati del terzo trimestre 2022 sono stati presentati oggi a Reggio Emilia nel corso dell’assemblea generale dei consorziati.
Prima nello sviluppo è la Spagna: +12,4% ,con 999 tonnellate contro le 889 tonnellate del terzo trimestre 2021. Bene anche Stati Uniti (+8,2%, primo mercato estero con 10.326 tonnellate) e Francia (+7,2%, con 9.323 tonnellate contro 8.697 tonnellate dell’anno scorso).
Buoni i risultati pure oltreoceano, con il Giappone che cresce del 51% (632 tonnellate contro 419) e l’Australia che segna un +12,7% (381 tonnellate contro 338 tonnellate).
«Il terzo trimestre 2022 conferma che i consumatori continuano a dimostrare fedeltà ai valori della nostra dop, con un +2,9% di crescita a volume – commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – Nonostante i risultati positivi, però, siamo preoccupati per la situazione economica italiana e le difficoltà che stanno affrontando le famiglie per l’aumento dei prezzi e il caro energia.
Per questo motivo il Consorzio ha adottato un pacchetto di azioni straordinarie che vale 850 mila euro. Si tratta di attività promozionali in collaborazione con le più importanti insegne della gdo (grande distribuzione organizzata) mirate a sostenere la domanda in un periodo di incertezza che potrebbe portare a una contrazione dei consumi del nostro prodotto».
Sempre in un’ottica di esigenza di equilibrio tra domanda e offerta da consolidare nel mercato e di tutela ulteriore del prodotto, l’assemblea ha affrontato il tema delle norme che regolano la produzione di formaggi similari/comparabili al Parmigiano Reggiano, modificando lo statuto e introducendo il divieto di produrre, nei caseifici della filiera, altri formaggi comparabili/confondibili con la dop.
L’assemblea ha, infine, deliberato di portare la franchigia di esenzione contributiva al 3% rispetto alla contribuzione aggiuntiva prevista dal piano di regolazione dell’offerta come misura di avvicinamento al nuovo piano. In sostanza, la franchigia va a stabilire il volume dell’eccedenza produttiva non assoggettata alla “contribuzione aggiuntiva” fissata dal Consorzio a carico dei caseifici in caso di superamento degli obiettivi assegnati.