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Confcooperative Modena

Parmigiano Reggiano: l’importanza della produzione primaria

Perché il Consorzio Parmigiano Reggiano si occupa (anche) di produzione primaria?

La domanda può sorgere spontanea alla luce dello sforzo notevole profuso, in particolare negli ultimi anni, nei confronti del mondo della produzione primaria.

Il fatto è che non ci sono alternative.

Lo ha spiegato il responsabile del servizio di produzione primaria del Consorzio, Marco Nocetti, in una recente intervista concessa ad Alessandro Fantini, direttore di Ruminantia (rivista on line del mondo dei ruminanti).

«Ormai non è più sufficiente fare un prodotto buono, come è unanimemente riconosciuto il Parmigiano Reggiano – afferma Nocetti – Altrettanto importante è “come” il formaggio viene prodotto. È proprio su questo che si concentrano le attenzioni dei consumatori e, soprattutto, dei buyer della grande distribuzione, dapprima estera e ora anche italiana. Sempre più spesso e con sempre maggiore richiesta di dettaglio, chiedono nei capitolati di acquisto informazioni riguardanti anche le stalle produttrici del latte: benessere animale, quantità di antibiotici utilizzati, sostenibilità del sistema di produzione inteso come stalla e campagna».

Ecco perché la produzione primaria è entrata nel perimetro strategico del Consorzio, che storicamente ha concentrato il suo lavoro sulla caseificazione, promozione e sostegno del marchio, tutela dalle contraffazioni, comunicazione e marketing, tutte azioni che continuano a impegnare ingenti risorse umane e finanziarie.

«La difesa del prodotto sui mercati e la promozione del marchio oggi, e ancora di più domani, – sostiene Nocetti – passano anche dalla capacità di avere standard sempre più alti nelle stalle nei termini citati sopra».

Questo cambiamento di scenario ha portato così alla creazione, in seno al Consorzio, del servizio di produzione primaria, che non è tuttavia un’ulteriore struttura per l’assistenza e il miglioramento zootecnico.

«Il servizio di produzione primaria – assicura Nocetti – non vuole né potrebbe sostituire le strutture il cui scopo è da sempre aumentare il livello tecnico e gestionale degli allevamenti, come le associazioni allevatori, i fornitori di mezzi tecnici e le organizzazioni professionali, che sistematicamente entrano nella stalla e interloquiscono con l’allevatore.

L’obiettivo semmai è fungere da cabina di regia per tutti coloro che professionalmente hanno un ruolo nella produzione di latte per Parmigiano Reggiano, indicando le linee strategiche lungo le quali il settore deve muoversi per sostenere e difendere un remunerativo sbocco commerciale del formaggio sui mercati nazionali ed esteri.

Lo spirito è la collaborazione fattiva con tutti gli attori coinvolti sul campo, per riuscire a ottenere miglioramenti concreti nelle stalle».

C’è anche un ruolo diretto del Consorzio per spingere il miglioramento nella direzione desiderata. In questa ottica si possono leggere, ad esempio, i bandi sul benessere, che nel 2021 e 2022 hanno distribuito alle stalle 10 milioni di euro per realizzare miglioramenti significativi in termini di benessere animale.

Ricordiamo anche l’impegno nella comunicazione diretta con gli allevatori mediante il sistema Alleva PR in tutte le sue estensioni (sito internet, newsletter, magazine, schede tecniche su riviste specializzate cartacee e online) e con l’organizzazione di seminari, convegni ed eventi, tra cui il recente Alleva Forum, al quale hanno partecipato oltre 600 persone.

Il video integrale dell’intervista può essere visto a questo link: https://youtu.be/pEFRlGo2D_Y