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Confcooperative Modena

«Spazio a una nuova generazione di cooperatori»

«Intendo favorire l’ingresso di una nuova generazione di cooperatori. Una scelta ispirata alla logica del bene comune e che vuole testimoniare con i fatti quanto scriviamo nei nostri documenti e statuti». Con queste parole il presidente uscente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco ha motivato la sua decisione di lasciare la guida della centrale cooperativa di Palazzo Europa. Eletto la prima volta il 13 dicembre 2003 e riconfermato nel 2008 e 2012, De Vinco è stato presidente per dodici anni: dall’anno della sua ricostituzione (1948), solo Ermanno Gorrieri (15 anni) e Dario Mengozzi (18 anni) hanno guidato Confcooperative Modena per periodi più lunghi. Nella relazione con cui ha aperto il congresso, il presidente uscente ha ricordato che oggi Confcooperative Modena rappresenta 208 cooperative le quali hanno complessivamente 31.500 soci, danno lavoro a 5.400 persone (per due terzi donne) e fatturano quasi 500 milioni di euro. «Dopo aver reagito alla crisi in modo coerente con la loro natura di imprese di persone, cioè sacrificando gli utili per salvaguardare l’occupazione, – ha sottolineato De Vinco – ora le nostre cooperative sono pronte a fare quello che hanno sempre fatto: creare lavoro per i loro soci e distribuire benessere alle comunità locali». Welfare e sanità per le famiglie, energia per produrre e produzioni per l’energia, cura dell’ambiente e nuovo ruolo sociale per chi lavora i campi, promozione del territorio e nuovi servizi per le aree più marginali. Sono questi, oltre ai settori in cui sono tradizionalmente presenti, gli ambiti che le cooperative modenesi intendono sviluppare per restituire un ruolo all’economia reale, limitare i danni di una finanza invadente, combattere la corruzione e la contraffazione, difendere la legalità «Al centro di queste battaglie ci sono i soci, il cui ruolo va tutelato favorendo una partecipazione autentica e un controllo effettivo della governance delle cooperative. Sono certo – ha concluso De Vinco – che la nuova dirigenza saprà riscattare la reputazione della cooperazione e favorire un nuovo sviluppo imprenditoriale delle cooperative, senza le scorciatoie scelte da qualcuno e che, come abbiamo visto, non hanno portato buoni frutti».