
Confcooperative – lavoro e servizi Emilia-Romagna: Salomoni nuovo presidente
Cambio al vertice di Confcooperative – Lavoro e Servizi Emilia-Romagna, la federazione regionale che associa 450 cooperative operanti nelle costruzioni, industria, servizi, terziario e trasporto, con un fatturato complessivo di 2,34 miliardi di euro e circa 35.350 lavoratori coinvolti.
L’assemblea dei delegati, riunitasi questa mattina a Bologna, ha eletto Giuseppe Salomoni come nuovo presidente. Sessant’anni anni, bolognese, profondo conoscitore del mondo della cooperazione, Salomoni è socio fondatore e attuale presidente della Cooperativa Edile Appennino (CEA) con sede a Calderara di Reno (Bo), un’impresa da 400 dipendenti e 65 milioni di euro di fatturato, impegnata in commesse per grandi gruppi sia in Italia che all’estero.
«Aggregazione, lavoro di squadra, sussidiarietà e lotta senza quartiere alle false cooperative sono le sfide sulle quali intendo lavorare sin da subito – ha dichiarato il neopresidente ringraziando i delegati per l’elezione e il presidente uscente Marco Leoni per il lavoro svolto – Occorre favorire la crescita dimensionale delle nostre imprese avviando percorsi di accompagnamento allo sviluppo, portati avanti dalle cooperative più grandi che possono affiancare quelle di minori dimensioni in una logica sussidiaria e di rete. La cooperazione tra imprese è nel nostro dna e noi siamo chiamati ad applicarla».
Nel corso dell’assemblea, aperta dal presidente di Confcooperative Emilia-Romagna, Francesco Milza e conclusa dal presidente nazionale della federazione Massimo Stronati, è intervenuta anche l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, che ha sottolineato l’importanza della cooperazione nel tessuto economico locale, soffermandosi in particolare sul ruolo dei workers buy out, che in Emilia-Romagna hanno salvato centinaia di posti di lavoro, e sulla lotta alla falsa cooperazione.
Una sfida, questa, fatta propria anche da Salomoni. «Queste imprese illegali sfruttano i lavoratori e rovinano il mercato soprattutto nei settori di competenza della federazione – ha dichiarato – Sono un cancro che va assolutamente estirpato con il contributo di tutti. Ricordiamoci che spesso dietro a chi sfrutta e danneggia la cooperazione c’è la criminalità organizzata».
Il presidente uscente Marco Leoni ha sottolineato come tra il 2013e 2017 le cooperative di lavoro e servizi associate a Confcooperative Emilia-Romagna abbiano registrato aumenti nel numero dei soci, cresciuti di 1.968 unità (+2,1%), e soprattutto degli occupati (3.290 nuovi posti di lavoro, pari al + 3,8%). In aumento anche il fatturato, cresciuto di 272 milioni di euro (+3,9%).
«Credo che la sfida fondamentale di questa federazione sia continuare a mettere al centro il ruolo del socio lavoratore, facendo emergere la ricchezza dei rapporti mutualistici che caratterizzano le nostre imprese. Non difendiamo semplicemente una forma societaria, ma un modello di impresa che – ha concluso Leoni – valorizza più di tutti il socio e il lavoratore».